Categoria: Villa suburbana
Denominazione: Villa delle Peschiere
Denominazione originale: Villa di Tobia Pallavicino detta delle Peschiere
Ubicazione
Circoscrizione: Castelletto
Indirizzo: Via San Bartolomeo degli Armeni 25
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Notizie storiche
Secolo: XVI
Data: Fu costruita intorno al 1560
Attività (uso attuale): Dimora privata
Uso storico: Dimora privata
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Descrizione
La villa costruita per Tobia Pallavicino, nobile mercante genovese e protettore delle arti, sorge sulla collina di San Bartolomeo degli Armeni.
La progettazione viene attribuita all'architetto perugino Gian Galeazzo Alessi,presente a Genova in quegli anni e autore certo di Villa Cambiaso in Albaro. Già il Soprani però ne mise in dubbio la paternità riconoscendo anche la mano di Giovanni Battista Castello detto il Bergamasco.
La struttura esterna, pur mantenendosi compatta nella caratteristica forma cubica tipica delle ville genovesi, mostra delle discontinuità: al pian terreno della facciata a sud i tre fornici della loggia offrono una splendida apertura verso la città, mentre al piano nobile si può ipotizzare, osservando i disegni di Pier Paolo Rubens che le sale angolari, oggi chiuse, fossero terrazzate.
Il lato rivolto verso nord è tripartito e le ali laterali sono avanzate rispetto a quella centrale, come era stato realizzato anche in Villa Cambiaso.
Gli interni vennero riccamente affrescati dai fratelli Semino e da Luca Cambiaso. Nel salone le pitture delle pareti sono ancora originali e raccontano le vittorie di Ulisse. Il soffitto, decorato con scene mitiche che vedono protagonisti Perseo e Andromeda, è invece stato restaurato su progetto di Carlo Ceschi nel 1947, dopo il crollo dovuto ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Molto bello è l'affresco del Cambiaso che mostra Diana mentre lotta col satiro in una nicchia di una sala laterale.
Un altro artista che lavorò a Villa delle Peschiere fu Marcello Sparzo, abile stuccatore, operò nelle logge e nel famoso bagno esagonale, progettato dall'Alessi e rimasto unico esemplare nella sua collocazione originale. Il Vasari stesso aveva espresso ammirazione per i bagni delle ville genovesi.
Il giardino, un tempo molto più vasto, accompagna le strutture architettoniche poste su più livelli. Da sud una prima terrazza si conclude con la grotta di forma ellittica tipica di G.B. Castello, decorata con mosaici polimaterici. Dal ninfeo due ampie scalinate a tenaglia portano al secondo livello dove una seconda terrazza accoglie una fontana nella quale emerge un fauno scolpito da Giovanni Paracca da Vasoldo e mostra in tutta la sua bellezza la facciata della villa. Intorno e a nord del corpo centrale il terreno è pianeggiante e ricco di vegetazione.
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Note
La villa è ancora abitata dalla famiglia Pallavicino.
Nel 1844 Dickens alloggiò con la famiglia in Villa delle Peschiere quando era impegnato a scrivere: "Pictures from Italy".
Lo studioso Alizeri scrisse così: "...e con su gli occhi si splendide viste godean distrarsi gli antichi signori, non so se da faticosi negozi, ma certo dagli svaghi cittadini. I costumi del secolo avean sostituito ai gentili e modesti ornamenti ed agli emblemi della pietà le bizzarre favole che trastullan lo spirito e le lascivie che snervan l'ingegno. Ma in quelli errori non può negarsi magnificenza; e il Palazzo delle Peschiere i cui dipinti conservan la primitiva freschezza, vorrà contarsi tra gli esempi più illustri."
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Immagini
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Bibliografia
A. Cappellini, "Rivista municipale Genova 1931".
De Negri, Fera, Grossi, Bianchi, Poleggi, "Le ville genovesi" Associazione Italia Nostra, Genova, Comune di Genova, 1967.
AA. VV. "Le ville del genovesato", Genova, Valenti Editore, 1984.